IL FASCINO DELL’ULIVETO nel turbinio quotidiano.
…. lasciarsi andare !
Quando ti capita di rimanere intrappolato in un traffico caotico cittadino e respiri solo venefici gas di scarico; quando ti trovi a correre su un asfalto cocente tra assordanti rumori di motori e clacson; quando ti capita di incappare nel ritmo frenetico di fabbriche superautomatiche o di computers ossessivi; quando nostalgici pensieri attanagliano l’animo,
… quando tutto ciò accade, allora il tuo pensiero va al tuo paese, al verde delle sue colline ed ai suoi orizzonti limpidi … e di colpo ti ritrovi nella pace silente dei tuoi uliveti. I tuoi uliveti, quelli dei tuoi avi !
Ed allora ti lasci andare e la mente si rilassa e ti senti pervadere da un’intimità infinita. Ti astrai e ti lasci inondare dalla semplicità della vita, dall’umiltà di quegli alberi, mostri sacri che ti accolgono con le loro fascinose storie. Incedi tra di loro a passi felpati per non turbare quel silenzio avvolgente. Non sei solo! Senti che l’essenza e la sacralità della natura sta tutta lì, con te e la generosa pianta di olivo.
E’ felicità ? Non so, ma certamente è pace e serenità e … ti accorgi che il tempo, e con esso la vita, si dilata, …. si allunga e senti …. senti una divina leggerezza dell’anima.
Autore: un Sidicino, cultore di olio e di uliveti.