UN ANTICO DETTO POPOLARE SIDICINO
su alcune varietà di olive autoctone.
Nel territorio sidicino le varietà autoctone erano :
1)- “u murtiglio” oggi quasi scomparso per la bassa resa in olio, ma con un caratteristico flavor di selvatico;
2)- “l’olivastro” ancora oggi diffuso per la sua delicatezza (molto dolce) ma con poca resa;
3)- “la tenacella” ancora oggi diffusa abbastanza e con un sapore eccellente;
4)- “la pignarola” ancora oggi molto diffusa per l’ottima resa in olio e con un aroma gradevole.
Esistevano poi altre varietà minori quasi estinte come “a tunnella” ossia la tonda (estremamente dolce) ed altre , per le quali si rimanda ad un prossimo articolo specifico.
Ebbene, i contadini dell’epoca giudicavano le suddette varietà soprattutto in base alla dolcezza ed all’abbondanza in olio ed era diffusissimo il seguente detto popolare:
u murtiglio vence u puzziglio
l’olivastro vence a crast
a tenacella vence a ‘ncell’
a pignarola vence u ‘ngellone
che tradotto in termini più comprensibili voleva significare:
l’oliva della cultivar “murtiglio” riempie il pozzetto (cioè dà quasi tutta acqua e pochissimo olio)
l’oliva della cultivar “olivastro” riempie “un coccio” (cioè dà poco olio, cioè bassa resa)
l’oliva della cultivar “tenacella” riempie “un’anfora” (cioè dà olio a sufficienza)
l’oliva della cultivar “pignarola” riempie “un’anfora grande” (cioè dà molto olio).
Ancora oggi questo detto viene ricordato dai Sidicini più anziani che ne sono molto orgogliosi ed antepongono le virtù delle suddette qualità ad altre cultivars nazionali .
Oggi, purtroppo, la tendenza globalizzatrice è rivolta alla coltivazione di cultivars più facili e redditizie, trascurando la tipicità delle varietà autoctone .
Triste danno alla biodiversità locale.
Autore: SAPIENZA POPOLARE DEL TERRITORIO SIDICINO.